La crisi, i servizi al cittadino e la resilienza

Posted by on 7 Maggio 2013 in Blog | 4 comments

La crisi, i servizi al cittadino e la resilienza
La situazione economica che il nostro paese sta attraversando ha imposto in molti settori una profonda revisione che in diversi casi ha coinciso con dolorose ristrutturazioni, tagli, ridimensionamenti e, a volte, eliminazione di servizi. Ma è proprio in questa situazione di crisi che si osservano quei fenomeni di innovazione sociale che portano ad affrontare in modo alternativo i nuovo bisogni emergenti dalla società.
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Dal punto di vista dei servizi sociali e sociosanitari dopo un periodo di sviluppo e strutturazione abbiamo assistito a due tendenze: prima un tentativo di normare attraverso  gare di appalto ed accreditamenti e poi una progressiva contrazione delle risorse, spesso tradotta in tagli lineari ai finanziamenti, per contenere la spesa destinata ai servizi stessi.
Molte realtà del privato sociale si sono trovate in controtendenza: per anni, anche di fronte ai segnali della crisi, gli sforzi sono stati concentrati soprattutto per implementare la qualità dei servizi. In altre parole è stata posta molta attenzione ad aumentare l’efficacia dei servizi mettendo in secondo piano l’efficienza del sistema; di fatto sottovalutando la diminuzione di risorse.
Questa scelta che poneva attenzione soprattutto sui bisogni dei “clienti” rischia di essere “superata” anche da un altro punto di vista: il cambiamento del contesto sociale.
Questi anni di “crisi” non devono essere letti solo dal punto di vista economico ma stanno interessando tutta la società modificandola nelle strutture più profonde.
Degli spunti di riflessione possono venire dai servizi alle famiglie. Dopo anni di richieste di aumentare i posti negli asili e in generale nei servizi all’infanzia, per aiutare e sostenere le famiglie, ci ritroviamo con una drastica diminuzione della domanda. Per le famiglie questi servizi non sono più così necessari. Stessa tendenza per le case di riposo, i costi oggi non giustificano in vantaggi: le strutture per anziani non hanno più la stessa capacità di attirare clienti.
La crisi ha favorito una sorta di “trasformazione” delle società. Lavoro, comunità, rete sociale, territorio,  organizzazione famigliare, economia domestica, volontariato ecc. oggi sono molto diversi rispetto a dieci anni fa. I servizi alla popolazione devono iniziare una profonda revisione per rimanere in sintonia con la società.
Oggi stanno inoltre emergendo fenomeni molto interessanti, il rifiorire di aggregazioni spontanee che uniscono le forze per perseguire obbiettivi comuni.
Mi riferisco ad esempio ai gruppi di acquisto solidale che con finalità legate al consumo critico stanno aggregando moltissime famiglie. Un altro elemento importante che si può riscontrare è il volontariato che negli ultimi anni ha ripreso nuovo slancio anche perché a fronte di molte situazioni  critiche molti trovano soddisfazione nel dare una mano al prossimo.
Oppure possiamo guardare al crescente numero di persone che scelgono di dedicare un po’ di tempo ad un impegno civico e sociale, i genitori si ritrovano insieme per dare il proprio contributo nelle scuole dei figli, nelle società sportive. A fronte di situazioni scolastiche non decorose gruppi di genitori si stanno mobilitando per dare risposte. In diverse realtà sportive dilettantistiche si sta riscoprendo una dimensione sociale e educativa che per molti anni era passata in secondo ordine. Sagre e feste che valorizzano il territorio e i prodotti tipici sono in continuo aumento, marce e gite ciclo-turistiche stanno riscuotendo un successo sempre maggiore.
Le persone sentono il desiderio di aggregarsi per condividere momenti spensierati e conviviali.
Tutti questi bei segnali potremmo definirli come segnali di “resilienza”.

“In psicologia la resilienza viene vista come la capacità dell’uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.” (Fonte: Wikipedia) 

Da qui, dalle comunità che hanno mobilitato risorse interne per reagire alla crisi possiamo iniziare una riflessione sui servizi sociali. I servizi possono difendersi dietro la professionalità e arrabbiarsi e cercare di resistere alla diminuzione di risorse o diventare “servizi della comunità”.
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4 Responses to “La crisi, i servizi al cittadino e la resilienza”

  1. avatar
    Bruno Vigilio Turra says:

    Per quanto riguarda il mondo dei servizi socio-sanitari credo che il tema della resilienza rimandi a due tematiche fondamentali: la prima riguarda il concetto stesso di bisogno che deve essere interpretato nella sua duplice valenza di “carenza” e di “motivazione”; la seconda riguarda la necessità di considerare sempre il sistema sociale nel suo complesso evitando le trappole della settorializzazione e separazione delle politiche. Una operazione concettuale non facile poiché richiede di smontare due assiomi accettati aprioristicamente.

  2. grazie per i riferimenti @Marianna. io faccio parte della cooperativa Milagro (www.milagro.it). mi sembra che siamo anche molto in sintonia con servizi e utenza!

  3. avatar
    marianna says:

    condivido questa riflessione. con la cooperativa L’Orsa maggiore (www.orsamaggiore.net) ragioniamo su questi temi della decrescita e sul sostegno reciproco e leggero… anche se non è semplice. inoltre con il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (www.cismai.org) di cui sono socia si è avviata un a riflessione sulla resilienza degli operatori nel senso di “come non gettare la spugna” in questo tempo di crisi e continuare l’impegno nella tutela dei bambini e nel contrasto alla violenza. anche Bianca Bertetti dell’Università cattolica di Milano sta sviluppando questo tema

  4. sarebbe interessante fare rete tra progetti e realtà che stanno occupandosi di questo movimento per comprendere quali sono le metodologie adottate, quali le vision che si intravedono e quali dimensioni specifiche territorialmente danno vita a progetti diversificati…

    io lavoro in due servizi che sono in fase evolutiva importante e potente…

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