Altre denominazioni
Modello PIMS; Profit Impact of Market Strategy (Buzzel, 1988); Impatto sul Profitto delle Strategie di Mercato.
Descrizione
Il modello PIMS è una metodologia altamente strutturata sviluppata in ambito profit che, con i necessari accorgimenti, può essere applicata anche in contesti differenti; è un metodo che offre vantaggi in termini di rapidità e di impatto, di coinvolgimento e di chiarificazione concettuale, che risulta particolarmente utile nei casi dove il problema della soddisfazione dei clienti/utenti non è ancora percepito o non è comunque stato affrontato in modo sistematico.
Il metodo si sviluppa in 5 fasi fondamentali:
1 – Selezione del gruppo di lavoro, solitamente composto da dirigenti, manager e, a volte, da operatori. Il gruppo è chiamato ad individuare tutti gli attributi che influenzano la decisione di accesso al servizio a prescindere però dal prezzo pagato.
2 – A ciascun attributo identificato il gruppo è chiamato ad assegnare un peso (la somma totale deve essere pari a 100) che esprime la rilevanza relativa sulla decisione d’acquisto
3 – Il gruppo valuta quindi per ogni attributo la qualità della prestazione erogata attribuendo un punteggio su una scala predefinita (da 0 = pessimo a 10=attimo).
4 – Per ogni attributo si moltiplica il peso per la valutazione espressa e lo si divide per 10: la somma rappresenta un indice di qualità percepita in forma numerica.
5 – Infine la procedura può essere replicata ovvero l’attendibilità dei dati può essere verificata utilizzando informazioni raccolte direttamente sugli utenti/clienti tramite interviste,o altre tecniche di ricerca (qualitative o quantitative).
Analisi ed utilizzo
La procedura di ricerca del modello PIMS consente di individuare con relativa facilità una serie di informazioni che mostrano dall’interno dell’organizzazione i saperi, le attese e i pregiudizi nei riguardi dei clienti/utenti. Nel corso del processo è altresì facile notare le differenze che contraddistinguono diversi funzioni e diversi ruoli all’interno dell’organizzazione. Pur essendo utilizzato prioritariamente con il management non mancano casi in cui la determinazione dei criteri, dei pesi e della qualità percepita viene realizzata con il coinvolgimento di funzionari, operatori qualificati o soggetti esperti. Nel coso di applicazioni nel mondo pubblico o non profit devono essere usate particolari attenzioni che consentano di avere la stessa forza esplicativa della nozione “attributi indipendenti dal ‘prezzo’ pagato dal cliente”.
Particolarmente importante ed interessante è il confronto tra profili di qualità generati da soggetti che svolgono funzioni differenti e quello con il profilo di qualità proprio di specifici target di utenti/clienti.
Indicazioni provenienti dalle ricerche
Il metodo PIMS è particolarmente utile in tutti quei casi dove non sia stato ancora messo a regime un sistema standardizzato di rilevazione della soddisfazione del cliente/utente. Si tratta infatti di un metodo di tipica derivazione manageriale che nel suo complesso è finalizzato alla ricerca di strategie competitive (ovvero è teso ad individuare alcuni principi in grado di spiegare i motivi del successo o di insuccesso).
Il modello utilizzato sul campo ha mostrato di possedere i seguenti punti di forza;
1) tecnica non complessa, semplice da mettere in opera
2) utile nelle organizzazioni in cui il problema della Customer Satisfaction non sia stato ancora recepito
3) coinvolgimento di dirigenti e di più funzioni organizzative nel processo di analisi e misurazione (dove vengono mobilitate le capacità di analisi del problema, coinvolgimento e partecipazione attiva)
4) il metodo è frutto di elaborazione interna e quindi aumenta la motivazione e la credibilità e diminuisce la possibilità di rifiuto dei programmi di miglioramento della qualità
Vanno segnalati a fronte di questi i seguenti punti di debolezza:
1) difficoltà da parte del management ad individuare gli attributi ritenuti veramente importanti per i clienti
2) attendibilità delle statistiche generate che dipende fortemente dalla selezione del gruppo e dalla sua gestione;.
3) rischio di trascurare le reali aspettative dei clienti ed utenti fino a quando non viene confrontato il profilo costruito dai dirigenti o dagli esperti con quello dei clienti consumatori
Risorse in rete