Valutazione formativa

Valutazione formativa

Analisi dei bisogni -> Valutazione formativa -> Valutazione sommativa 

Scopo principale della valutazione formativa è il miglioramento: essa quindi aiuta ad orientare e sviluppare nuovi prodotti, servizi o programmi ed aiuta i membri coinvolti a procedere nel modo migliore e più rapido; esplora inoltre i modi per perfezionare prodotti, servizi o programmi maturi.

Altre denominazioni

Valutazione costruttiva, Formative evaluation; secondo alcune interpretazioni simile a valutazione di processo, valutazione in itinere; a volte temporalmente sovrapponibile al monitoraggio. La valutazione formativa non è un approccio alla valutazione o un tipo particolare di valutazione: si parla di valutazione formativa in rapporto allo scopo del mandato valutativo che, in questo caso è molto orientato all’apprendimento e al miglioramento piuttosto che al rendiconto “conclusivo” sui risultati di un dato “evacuando”. Per alcuni autori la valutazione formativa prepara le basi per la successiva valutazione somatica

Descrizione

Tipicamente la valutazione formativa è condotta durante l’implementazione di un programma, di un prodotto  o di una prestazione e può essere condotta sia da valutatori interni che esterni: anche per questo è a volte confusa con il monitoraggio e la cosiddetta valutazione in itinere.

“When the cook tastes the soup, that’s formative. When the guests taste the soup, that’s summative.” Robert Stake (Quando il cuoco assaggia sta facendo valutazione formativa; quando assaggi l’ospite è valutazione sommativa)

La valutazione formativa provvede informazioni allo staff e ai decisori per orientare e governare al meglio lo sviluppo dell’evaluando. Si tratta di un attività time-consuming che richiede la confidenza con le attività e le azioni che compongono l’evaluando: il risultato del processo di valutazione è solitamente  rappresentato dalle revisioni e agli aggiustamenti che vengono portati in corso d’opera; fondamentale è il processo di chiarificazione e di apprendimento che la valutazione formativa deve promuovere e favorire in tutti gli attori che sono coinvolti nello sviluppo dell’evaluando  coerentemente con la strategia generale dell’intervento. Spese volte i rapporti prodotti rimangono “ad uso interno”.

  • Nel caso questo tipo di valutazione sia applicata ad oggetti nuovi, che vengono implementati per la prima volta (siano essi prodotti, programmi, politiche, progetti o altro), può e deve favorire l’emergere di criticità e problemi, evitando che rimangano allo stato latente o pericolosamente occultati.
  • Se la valutazione formativa viene applicata invece a prodotti, servizi o programmi “maturi”, dei quali si conosce lo sviluppo prevedibile, può aiutare a mantenere vivo il confronto sistematico con le best practice e a sostenere il rapporto con i bisogni dei clienti e con le loro aspettative.

In entrambi i casi è mantenuta la centratura sul miglioramento, sull’apprendimento che si genera dal riconoscimento e dalla discussione intorno ai punti di forza e di debolezza che vengono riscontrati nell’evaluando.

Approccio

L’approccio che viene utilizzato nel processo di valutazione formativa è spesso di tipo “costruttivo”, caratterizzato dall’uso esteso di tecniche “qualitative”; non è affatto escluso l’utilizzo di tecniche quantitative in particolare quando l’evaluando è “sostenuto” da un adeguato sistema informativo. Il disegno da adottare dipende fortemente dalle risorse disponibili, in particolare dalla qualità delle informazioni prodotte dal sistema di gestione del programma (o progett, servizio etc.) o che deve essere valutato.  Dalla valutazione formativa possono scaturire decisioni che comportano aggiustamenti, revisioni e cambiamenti di rotta che riguardano lo staff, le attività, le modalità organizzative, gli obiettivi.

  • Audiences primarie del processo di valutazione formativa sono gli sviluppatori e i gestori del programma (o altro evaluando).
  • Durante la raccolta dati l’enfasi è sul processo, sulle modalità di implementazione, sui deliverables (prodotti in uscita) che vengono “licenziati”.
  • Nel processo di valutazione sviluppatori, gestori del programma e staff sono visti e considerati dal valutatore come dei collaboratori.
  • Il valutatore è alla ricerca di una forte interattività con gli altri agenti coinvolti
  • La metodologia prevede l’uso di dati qualitativi e quantitativi; si usa molto il confronto con il precedente e la collaborazione con gli attori coinvolti.
  • La raccolta dati è continua seppure mirata; di solito tarata sulle tappe organizzative salienti, sul monitoraggio dei prodotti in uscita, sulle milestones o sulla conclusione di passaggi interni salienti.
  • I report (brevi) accompagnano la chiusura delle fasi salienti ed hanno spesso natura informale; possono essere anche memo, verbali, note; spesso mettono in risalto le relazioni tra le parti e i rapporti con il contesto.
  • La credibilità delle informazioni prodotte dipende dalla comprensibilità, dalla chiarezza, dalla percezione di utilizzabilità immediata e dall’uso concreto che se ne può fare. Spesso dipende dalla qualità del rapporto che il valutatore instaura con i membri dello staff, i sviluppatori e i gestori del programma (o altro evaluando).

Campo di applicazione

Piani, programmi, progetti, servizi, performance

  • Per trovare modi di migliorare un prodotto, un servizio, un programma.
  • Per sostenere il miglioramento e l’apprendimento delle persone coinvolte in un progetto, servizio, programma.
  • Per aiutare nuovi prodotti, servizi o programmi a trovare la miglior strada di sviluppo.

Cosa fa il valutatore

Utilizzando gli strumenti del management e della ricerca sociale accompagna il processo di implementazione individuando e ponendo le domande chiave, aiutando a riconoscere punti di forza e criticità, a trovare soluzioni percorribili e, infine,  consigliando possibili cambiamenti di rotta. Il valutatore è orientato alla interattività con gli altri agenti.

Domande chiave

La capacità di porsi e di porre le giuste domande è fondamentale per garantire un forte sostegno ai processi di miglioramento che solitamente vedono coinvolti numerosi soggetti portatori di interessi non sempre convergenti.

– Il punto di vista della committenza e delle audiences

Come sta funzionando il progetto? Si possono portare modifiche e miglioramenti? Come affrontare le eventuali difficoltà?

– Il punto di vista del valutatore

Quali sono gli obiettivi del programma? Quali sono le caratteristiche più importanti del programma? In che modo la diverse attività sono connesse agli obiettivi? Quali sono le componenti del programma che meglio contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi? Sono chiari i cambiamenti attesi per specifici target o sono “nascosti” dagli obiettivi dichiarati? Quali cambiamenti possono essere apportati per garantire un miglior raggiungimento degli obiettivi e/o degli outcomes? Il programma si sviluppa in stretta relazione con i bisogni e i cambiamenti attesi nei clienti e beneficiari? Premesse, azioni ed outcomes sono logicamente e causalmente connessi? Ci sono magari “errori” nella teoria di funzionamento del programma? Ci sono conflitti tra i diversi portatori di interessi? In caso affermativo, come risolverli? Ci sono portatori di interessi favorevoli e contrari? Ci sono obiettivi impossibili da raggiungere o troppo dispendiosi da misurare? Quali cambiamenti apportare? Quali decisioni per sostenere il miglioramento? Come giustificare un eventuale cambiamento di obiettivi? Quali consigli si possono dare per adottare un adeguato disegno per la successiva valutazione sommativa? Quali informazioni si possono produrre visti i vincoli e le risorse in gioco? Come realizzare i feed back agli utilizzatori attesi della valutazione? Quale è lo stato d’animo dei partecipanti? Sono impegnati e soddisfatti? Quali sono i punti critici durante l’implementazione? Quali i punti di forza e di debolezza?

Avvertenze e raccomandazioni

In linea di principio la valutazione formativa accompagna l’intero percorso temporale di realizzazione di un piano o progetto tant’è che a volte finisce con l’assorbire anche la fase di analisi dei bisogni; tuttavia è bene ricordare che nel caso non siano lasciati spazi per possibili cambiamenti durante la realizzazione dell’intervento di valutazione, se non esistono possibilità in tal senso, il processo di valutazione formativa non appare appropriato.

In ogni valutazione formativa è importante conoscere bene la struttura e lo stato dei sistemi informativi usati, le informazioni (gestionali e strategiche) che sono state prodotte nella realizzazione dell’evaluando ed i prodotti intermedi realizzati (deliverables: questa esigenza è tanto più marcata quanto più il mandato valutativa è assegnato in ritardo rispetto all’avvio del programma (o altro evaluando).

Riferimenti e risorse